Due giovani disoccupati, Alvaro e Gianni, assunti da una ditta di pulizia vanno a lavorare in un grande albergo romano in cui contemporaneamente sbarcano i marinai di una nave militare con il loro comandante, il capitano Carlo Morelli. Mentre il capitano attende impaziente di incontrarsi con l'amante, Paola, in un’altra ala dell'albergo il capitano Smith, spia sovietica infiltratasi tra gli uomini di Morelli, si incontra con un suo collega del servizio segreto sovietico, il quale sapendo che Smith sta per essere smascherato gli spara. L’inglese sembra colpito a morte, ma non lo è. Al presunto omicidio assistono involontariamente Alvaro e Gianni, che se la danno a gambe inseguiti dal russo, deciso a eliminare i due testimoni scomodi. La fuga dei due su e giù per l'albergo, di corridoio in corridoio, di camera in camera, si combina con i goffi tentativi di Morelli di impedire alla moglie, giunta inaspettata, di scoprire la presenza di Paola; con quelli della spia sovietica di far scomparire il presunto cadavere di Smith; con quelli di un cameriere di portare una medicina a un cliente affetto da aerofagia; con quelli di una terapista occupata con clienti focosi; e infine, coi tentativi della moglie di Morelli che, scoperto la tresca del marito, decide di vendicarsi seducendo Alvaro. A complicare, ancor di più le cose giungerà la polizia ma l'esplosione di una bomba collocata nell'albergo da Smith porrà fine a questa autentica pochade e commedia degli equivoci che fa l’occhiolino a Feydeau, uno dei più grandi autori della commedia francese.